martedì 6 dicembre 2011

Catena alimentare, la guerra è guerra.


Mangia... che sarai mangiato!

Indulgenze

Questa dell' ICI alla Chiesa Cattolica sembra essere la contropartita per avere le tristemente note INDULGENZE che negli anni bui dell'umanità la Chiesa vendeva per purificare l'anima dei potenti corrotti, sacrileghi, sporcaccioni, assassini, affamatori e chi più ne ha più ne metta.

Non ho nulla in particolare contro la Chiesa, non sono un mangia preti, e ritengo che, pur tra le mille nefandezze commesse in nome di Dio, la Chiesa abbia svolto nei secoli un ruolo sociale importante, ma che questo Stato viva sulle nostre spalle anche oggi che non abbiamo la forza nelle gambe di reggere noi stessi mi sembra troppo.

Sarebbe ora di rivedere profondamente i trattati con il Vaticano e non riesco a capacitarmi come i vescovi abbiano la faccia di chiedere sacrifici al proprio "gregge" sapendo che questi sacrifici andranno a rimpinguare le loro casse già colme di beni.

Noi non abbiamo peccato e non abbiamo bisogno di INDULGENZE. Che inizino a pagare loro, invece, per i torti provocati al popolo italico almeno.

lunedì 21 novembre 2011

Una nuova Yalta per rivedere l'assetto (questa volta economico) mondiale.

Purtroppo quello che sta accadendo in Europa, e parlo della crisi, ha origine in America  qualche anno fa, quando, per colpa dei titoli spazzatura,si è innescata questa crisi da cui non ci stiamo più riprendendo. Gli Stati Uniti, al nostro pari, hanno un debito colossale che fa paura a tutti e, secondo me, stanno cercando il sistema per salvarsi dal tracollo facendolo pagare a noi europei . Se l'Euro crolla o si ridimensiona abbondantemente, sarà solo il Dollaro a dettare legge sui mercati perpetuando la sua supremazia acquisita dal dopoguerra in poi ma che con l'avvento dell'Euro era stata messa in seria discussione. C'è troppa america (banche, finanzieri e speculatori) in questa partita per non far pensare ad una qualche regia occulta, organizzata per far rinascere gli Stati Uniti che stanno perdendo smalto a favore delle superpotenze orientali, Cina e India in testa, che potrebbero a breve diventare le vere padrone del mondo. Per non parlare del Brasile che fa passi da gigante e della Russia, ritornata ormai da qualche anno a ruggire alla grande.
Forse ci vorrà una nuova Yalta, ad indirizzo economico, per rivedere l'assetto mondiale alla luce di questi nuovi accadimenti.

E' molto probabile che questo mio "film" non abbia il benchè minimo fondamento, ma ricordo che il francese Strauss Kan, già Presidente del FMI e fatto fuori per scandali sessuali, voleva una riforma dello statuto della BCE che le permettesse la coordinazione delle politiche fiscali e monetarie oltre ad un considerevole aumento dei fondi a disposizione proprio per combattere momenti come questi ed il superamento del Dollaro come moneta di riferimento mondiale.

Sarà, ma come già sappiamo, a pensar male si fa peccato ma spesso si fa centro.

giovedì 17 novembre 2011

Esecutore tecnico per problemi politici.

Il nuovo governo a guida Monti è sicuramente un'anomalia nel panorama storico italiano.
Forse mai l'Italia si era dotata di un esecutivo totalmente fatto di tecnici come questo.
In altre occasioni di crisi sono nati governi «di unità nazionale» infarciti di tecnici ma mai si era arrivato a tanto. Da qui il termine «governo tecnico», da molti visto come panacea di tutti i mali nazionali, dimenticandosi che questo governo comunque chiederà una fiducia tutta politica al Parlamento e al Senato in carica, formati da gente che tutto sono tranne che tecnici.

Il calcolo messo in piedi  dai partiti, chiamandosi fuori come se fossero scevri da colpe o connivenze, sembra essere tanto semplice quanto puerile e  bambinesco. La loro mancata presenza nell'esecutivo vuol far credere ai propri elettori che, non essendo essi stessi nel governo, NON saranno responsabili del suo operato, sorvolando sul fatto che a votare i provvedimenti saranno proprio loro e non qualcun'altro.

L'implosione della nostra politica si basa esclusivamente su basi economiche, quello che stiamo rischiando è il fallimento contabile dell'Italia.  L'enorme massa del debito pubblico accumulata negli anni, complice la mancata crescita dovuta alla crisi mondiale che stiamo attraversando, ha fatto si che il sistema Italia sia arrivato ad un passo dal collasso che si traduce nell'incapacità di onorare i nostri debiti, debiti che abbiamo contratto per nobili fini ma che alla fine hanno portato solo ad arricchimenti personali, ad opere mai completate, a sprechi inenarrabili serviti solo a tenere in piedi una macchina partitica e burocratica elefantiaca e sprecona.

Adesso, capiamo che siamo in un momento di crisi e che per salvare il Paese ci vuole l'apporto di tutti, ma non dobbiamo dimenticare che questi che abbiamo difronte a noi sono solo PROBLEMI POLITICI mai risolti a cui tentiamo oggi di dare una soluzione tramite i TECNICI.

Infatti, è solamente per pura POLITICA che riforme serie e strutturali delle pensioni (per esempio) non sono mai state fatte, come anche è strettamente POLITICO il rinvio di un'adeguata revisione del mondo del lavoro, dalle liberalizzazioni alla flessibilità od altri annosi mali che strangolano l'economia del Paese.
Non che poi questi temi non siano mai stati trattati anzi, certe leggi sono state fin troppe volte rimaneggiate, ma sempre seguendo una strada che cercasse di limitare i danni sotto l'aspetto dello scontento popolare e quindi  anche propagandistico ed elettorale. Insomma si è arrivati ad oggi perchè nessuno ha avuto mai il coraggio e la forza necessarie ad affondare il bisturi nella piaga sino ad estirpare completamente il male.

Mi chiedo come faranno oggi, gli stessi partiti con gli stessi uomini che sino a ieri osteggiavano il da farsi, a votare riforme impopolari che mai (e ne hanno dato prova sino a ieri) avrebbero fatto in vita loro.

sabato 12 novembre 2011

Nudi alla meta.

Ebbene si, siamo arrivati, il baratro è li e noi siamo nudi davanti ad esso.  Che fare?
Che piaccia o no sembra che questa volta noi italiani dovremmo per forza bere il calice amaro delle riforme. C'è l'Europa intera che ce lo chiede e non solo.
Amaro perchè le riforme richiesteci andranno ad intaccare alcuni piccoli privilegi che solo noi italiani abbiamo, si partirà dalla struttura delle pensioni, per passare alle privatizzazioni e finire al discusso articolo 18 dei lavoratori.
Quelle stesse riforme che, almeno da un ventennio, sentiamo dire essere necessarie per dare una sterzata all'economia di questo Paese e renderlo normale e più simile agli altri.
Riforme che, per la verità, in tanti hanno provato a fare, naturalmente all'italiana maniera, girandoci intorno, senza mai andare al cuore dei problemi perchè esse sono impopolari ed il primo sicuro effetto sarebbe stato la perdita di voti  e di consensi.
Per questo sono anni che se ne parla ma non si affronta la questione di petto,  perchè queste riforme colpiscono la vita reale dei cittadini, colpiscono ciò che per molti sono diritti acquisiti e non più negoziabili.
Diritti che si sono rivelati il male del nostro Paese e che negli anni ci ha portato qui.
Quello che sta accadendo in questi giorni ed in queste ore ci dovrebbe però fare aprire gli occhi su un fatto che a questo punto è alquanto lampante, l'Italia ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità per anni, i 1900 miliardi di Euro di debiti non sono nati ne oggi, ne ieri, ma si sono accumulati nel corso degli anni senza che mai si facesse nulla per porre rimedio, al massimo qualche governo ha solo limitato i danni.
Oggi siamo arrivati alla meta, nudi davanti alle nostre colpe, obbligati dalla storia a fare ciò che altri paesi più saggi e civili di noi ha già fatto da anni. Non possiamo più nasconderci, ne va della nostra stessa vita e quella della nostra bella Italia.

giovedì 10 novembre 2011

Prodi, Draghi, Monti ecc. tutti legati a Goldman Sachs, il caimano che inghiotte tutto sempre presente nelle crisi italiane.

Si, lo so. Può non significare nulla ma potrebbe pure significare qualcosa.
Mario Monti, colui che sembra essere il predestinato a prendere il posto di Berlusconi e che è stato fatto senatore a vita in tutta fretta dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è un International Advisor della Goldman Sachs, forse la banca più prestigiosa al mondo e sicuramente una di quelle che sulla crisi europea sta speculando alla grande guadagnando enormi capitali per se e per i suoi azionisti.

Altri illustri italiani che sono stati dipendenti di questa banca ed hanno ricoperto incarichi prestigiosi in Italia ed all'estero sono:
Romano Prodi, già presidente del consiglio italiano
Mario Draghi, oggi presidente della Bce 
Massimo Tononi, sottosegretario all'economia nel governo Prodi 2006
Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del consiglio con Berlusconi

Può essere che dipendenti di chi ci spolpa vivi debbano sedere in posti chiave dei paesi vittima delle speculazioni?

Ripeto, non lo so, può non significare niente... ma potrebbe invece significare tutto. La pulce nell'orecchio è stata messa.

venerdì 28 ottobre 2011

Fefè... ma chi to' fa fà?

E che n' sacc'ij... chell' è a cap che unne boon!!!  (la cadenza finto/napoletana mi ha sempre affascinato... è fichissima)

Ebbene si, a volte me lo chiedo da solo ," ma chi te lo fa fare a stare ore ed ore, qui su OkNo, a scornarti con gente che ha interessi moolto diversi da quelli tuoi?"

La risposta è sempre la stessa: non lo so, è la testa che mi porta qua.... e poi, non è mica così male, è un modo come un altro per passare un po' di tempo, per ammazzare un po' di tempo,  sto tempo che comunque adda passà.

Oltre a trame, congiure e tradimenti c'è pure gente simpatica con cui si può parlare... certo stiamo nella virtualità, ma è proprio per questo che mi piace stare qua.

Ho scelto di stare qua e qua io rimarrò,  sinchè voglia ne avrò, quando mi stancherò con un inchino saluterò e citt citt (zitto, zitto) me ne andrò.

....e abbasta cu sti  ò... aggio capito, chell'è a cape ca nunt'accumpagna, ...sai che c' stà.... ma vafn....... !!!

domenica 23 ottobre 2011

Morte e pubblicità, un binomio inaccettabile.

Qualcuno ha pensato bene di sfruttare la morte di Marco Simoncelli inserendo un miserevole articolo nel proprio blog infarcito di pubblicità ed un link che rimanda al video su Youtube.

Se con questo si crede di aver onorato la morte di Marco ci si sbaglia di grosso.



Mi dispiace che l'essere umano sia caduto così in basso.


Qui il link del video

martedì 18 ottobre 2011

Legge Reale, proviamo a capire cos'è e se serve al giorno d'oggi.

Diamo un'occhiata a quella che fu una delle leggi più contestata del periodo del terrorismo in Italia e poi giudichiamo se è davvero necessario reintrodurla o no e con quali accorgimenti.
La cosiddetta legge Reale, cioè la numero 152 del 22 maggio 1975, ha come titolo “Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico” e deve il nome con cui è ricordata al suo principale promotore, Oronzo Reale. Nato a Lecce nel 1902, Reale ricoprì diverse volte l’incarico di ministro nei turbolenti anni Sessanta e Settanta, quando i governi duravano spesso pochi mesi.
Tra il novembre del 1974 e il febbraio del 1976 Reale fu ministro di Grazia e Giustizia, nel quarto governo presieduto da Aldo Moro. Durante questo periodo promosse e ottenne l’approvazione di una legge tesa a riformare parte del processo penale e che ebbe anche notevoli ripercussioni in materia di ordine pubblico.
La legge di fatto sanciva il diritto delle forze dell’ordine a utilizzare armi da fuoco quando strettamente necessario anche per mantenere l’ordine pubblico. Il ricorso alla custodia preventiva – misura prevista in caso di pericolo di fuga, possibile reiterazione del reato o turbamento delle indagini – veniva esteso anche in assenza di flagranza di reato. C’era quindi la possibilità di effettuare un fermo preventivo di quattro giorni, entro i quali il giudice doveva poi decretare una convalida da parte dell’autorità giudiziaria. Infine, veniva ribadito che non si potevano utilizzare caschi o altri elementi che rendessero non riconoscibili i cittadini, salvo specifiche eccezioni.
I provvedimenti previsti dalla legge Reale, modificati nel 1977 dalla legge 533, furono contestati da molti, che li ritenevano eccessivi, e sottoposti a referendum abrogativo: si votò nel giugno del 1978 e il 76,5 per cento dei votanti decise di non abrogare la legge. Nel corso degli anni la legge Reale subì alcune modifiche e in parte fu “depotenziata”. Nel 2005, con l’entrata in vigore della cosiddetta legge Pisanu con “misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”, furono introdotte ulteriori modifiche alla Reale in tema di riconoscibilità nei luoghi pubblici delle persone ed espulsioni all’estero.
Dalla sua entrata in vigore, la legge Reale è stata spesso al centro di critiche e polemiche per l’aumento notevole dei poteri per le forze di polizia. Nel 1990 fu pubblicata una ricerca sui casi di uccisione e ferimenti riconducibili all’introduzione della legge, a cura di Luca Rossi. Dal giugno del 1975 a metà 1989 furono uccise 254 persone e 371 rimasero ferite, nel 90 per cento dei casi le vittime non possedevano nemmeno un’arma da fuoco al momento del confronto con le forze dell’ordine.
Con questi precedenti credo si debba essere molto attenti a promulgare una legge che si rifaccia a questa, il fermo di polizia preventivo per coloro che si sono macchiati di reati in occasione di altre manifestazioni lo trovo pure condivisibile, come per i teppisti da stadio potrebbero essere condotti in questura e li tenuti per il tempo della manifestazione, ma l'uso delle armi è del tutto fuori luogo, assolutamente impensabile. Provate ad immaginare cosa sarebbe successo se una tale legge fosse stata in vigore Sabato 15 scorso: una carneficina.
Per cui, ben vengano norme atte a prevenire disordini e violenze anche con la sottrazione temporanea della libertà a coloro già conosciuti alle forze dell'ordine come intemperanti e teppisti, in modo che non possano nuocere alla società ma stiamo attentissimi affinchè non passi il concetto che 'forza dell'ordine possa essere uguale o coprire un killeraggio di stato' la cosa diventerebbe la tomba della democrazia e la fine delle pacifiche proteste di piazza.

martedì 27 settembre 2011

"Purificare l'aria"



Ma nooo.... cosa avete capito, non è così che intendevo purificare l'aria... non con gli ionizzatori!!!!

E' sempre una gran fatica farsi capire da questa gente... purtroppo è l'unica che ancora ci segue.

mercoledì 17 agosto 2011

Loro in spiaggia ci vanno così.

Il mondo arabo e musulmano in genere ci ha abituato a vedere le donne costrette in abiti a copertura totale che tutto lasciano alla fantasia visto che a volte di una donna si intravedono solo le mani, così ho dato una rapida occhiata in giro ed ho tirato fuori queste foto di donne al mare.
Mentre le nostre si mettono a nudo loro in spiaggia ci vanno così:



Che ne dite, meglio loro o la piena libertà occidentale?  Io proporrei una via di mezzo ma sono sicuro che già mi stanno prendendo per bacchettone, per cui... ad ognuno il suo, il nostro parere non conta.

domenica 14 agosto 2011

Un esempio per tutti, ...complimenti!

Che il sito di OkNotizie fosse affollato di gente strana è ormai cosa nota e risaputa, ma che un suo Power User, anzi una visto che di donna si tratta, per giunta molto critica e di sinistra dia del coglione a chi paga le tasse, beh... questo proprio non me lo aspettavo. Capisco lo scivolone preso, quel 'peccato' messo davanti vorrebbe significare che le dispiace, ma resta il fatto che ha dato del coglione a chi paga le tasse. Forse che lei le evade?  Complimenti signora.



venerdì 27 maggio 2011

La calata dei barbari su OkNo.

Avevo letto in feeds che si lamentava una calata dei barbari la notte ad invadere OkNotizie con spam dall'estero ma, causa il mio andare a letto con le galline, non ero mai riuscito a vedere con i miei occhi.
Questa notte però, complici un paio di caffè di troppo, son rimasto sveglio e... zacchete, eccoli arrivare con i nick più stravaganti pronti a invadere la home.


E si... hanno proprio ragione a lamentarsi, ma chi casso sono questi qui? Aiutoooo, i barbari son tornati!!!

martedì 24 maggio 2011

Due gocce d'acqua.

Eh!!!!  Cosa ne dite, non sono identici?

Adesso non so se mai in gioventù il simpaticissimo Stan Laurel, in arte Stanlio, sia mai passato da Milano e/o sia stato ospite dei Moratti ma di sicuro la somiglianza è impressionante, sembrano appunto Due gocce d'acqua.


Che la capacità di far ridere della signora sia frutto di questa straordinaria somiglianza???

Personalmente questo fatto me la rende simpatica al di la dei meriti o demeriti che come figura pubblica ha.

mercoledì 27 aprile 2011

Il più 'piccolo' statista degli ultimi 150 anni.

Questa volta Bossi ha ragione, «non si acquista peso politico dicendo sempre si».
Prima Obama che convince Berlusconi ad usare gli aerei italiani per bombardare Gheddafi, poi Sarkozy che induce a più miti consigli il nostro premier sulla questione Parmalat ed immigrati, ce n'è abbastanza per dire anche che «siamo diventati una colonia».
Certo, adesso tutti gli diranno che è bravo e gli stringeranno la mano davanti a fotografi e cameraman di mezzo mondo, ma nella sostanza Berlusconi sembra si sia venduto, anzi, ci abbia svenduto per un piatto di lenticchie ed una pacca sulla spalla in mondo visione.
Che non fosse il più grande statista degli ultimi 150 anni lo avevamo già digerito da tempo, ma che cadesse così in basso svendendo il paese, la Costituzione e le idee, questo è decisamente troppo.
Puntare i piedi con i nostri alleati in questo caso ci avrebbe reso più credibili e più determinanti nelle scelte future, invece la politica-spettacolo, decisamente più nelle corde del Cavaliere da quanto abbiamo capito, ha preso il sopravvento svendendo idee e ragioni di una Nazione intera sull'altare degli ipocriti sorrisi e strette di mano da vendere in tivvu.
No, decisamente non è così che si acquista peso politico, sia in casa che sul piano internazionale.

martedì 19 aprile 2011

Avanti popolo! ...a lavorare!!!

Nessuno sembra darci peso, eppure la notizia è di quelle vere, nel senso che è una NOTIZIA o dovrebbe esserlo, almeno per noi italiani in buona fede, per quelli che credono veramente che la crisi abbia spazzato via lavoro e dignità. Mentre tutti piangono miseria ed inveiscono contro il governo (ladro) gridando la sua inezia sul tema dell’occupazione, specie giovanile, la notizia è che il LAVORO C’E’.
E si, c’è, è proprio li, a portata di mano o di braccia. Forse non saranno numeri così alti da risolvere i problemi del Paese, ma il lavoro per qualche decina di migliaia di noi c’è. Panettieri, pasticcieri, falegnami, banconisti, installatori d’infissi, intarsiatori, ebanisti, parrucchieri ed altri ancora, posti vacanti a migliaia….. ma che nessuno vuol più fare.
Dovrebbe essere una scoperta sconcertante per la società stessa, dovremmo guardarci attorno attoniti, smarriti, chiederci…. ma come, il lavoro c’è?    Dove?   Perché tanti disoccupati allora?  Forza, andiamo a lavorar….(come canticchiavano allegramente i simpatici nanetti di Biancaneve) ed invece NO, l’impressione è che la cosa la si voglia far passare sotto silenzio, come se imbarazzi e possa far arrossire coloro che scalpitano tutto il dì rivendicando qualcosa che, a guardar bene C’E’, ma che non si vuol più fare.
E’ recente il rapporto della Unioncamere dove dice chiaro e tondo che circa il 27% della richieste di lavoro rimarranno inevase. Poco più di un quarto dei posti di lavoro messi in campo dall’unione artigiani non troverà qualcuno disposto a farlo. Per me è scioccante, viste le manifestazioni che si sono svolte per chiedere lavoro ed il tam-tam antigovernativo che si rincorre sul web.
Nessuno dei grandi urlatori, pensatori, blogghettisti, giornalisti o giornalai  si è degnato di scrivere anche solo due righe su questo fenomeno che la dice lunga sulla situazione italiana e su gli italiani stessi, certo popolo di santi e navigatori ma, alla luce degli eventi non certo popolo di faticatori, non gli italiani di oggi almeno, dediti di più a digitar tastiere al caldo del tetto familiare che a star fuori di casa per andare a lavorare. Sembrerebbe la vendetta del Ministro Brunetta, aveva forse ragione lui quando parlava di ‘bamboccioni’? …vorrei sperare di no, ma difronte all’evidenza non so cosa dire o cosa  pensare.
A pensar male si direbbe che tutte le storie fatte e dette, per esempio, sull’accoglienza agli immigrati, che per alcuni è sacra ancor prima di conoscerne i motivi ed ancor prima degli interessi nazionali, non sia altro che una mossa ad hoc fatta  per permettere che certi lavori vengano cosi a trovare personale che li svolga per poi, loro, quelli che protestano, poter continuare a piangere e gridare contro un governo inetto che non si dà da fare .
Non credo che si possa onestamente pensare che tutti gli italiani debbano avere una scrivania dietro cui stare, un posto fisso da occupare e che possibilmente non faccia troppo faticare (ho fatto pure la rima) e per questo penso che si debba rafforzare lo studio o meglio la pratica, l’apprendistato dei mestieri perché il lavoro c’è, bisogna solo iniziarlo e praticarlo, senza tendere sempre e per forza a qualcosa che potrà rivelarsi solo una chimera. Di sicuro qualunque lavoro, se ben fatto, darà da vivere in modo onesto e dignitoso o quanto meno costituirà quella base di esperienza da poter vantare nelle prossime occasioni che la vita di sicuro darà. Questo dovrebbe essere il concetto di mobilità, oggi qua …domani la
Allora, avanti popolo… a lavorare!!!

sabato 9 aprile 2011

Succede anche questo su OkNotizie.

La cosa è senz'altro buffa ed il fatto che accada può essere un sintomo di inadeguatezza del programma che gestisce la Home Page del sito, il famigerato algoritmo che dovrebbe riuscire a discernere tutto per poi sputare fuori la pagina proncipale di OK.
Ma può essere che in home ci stazioni da circa un'ora un post con soli 2 voti e con il postante che si è rimosso dal servizio?
Se non ci credete date un'occhiata qua:






Abbastanza ridicolo no?
Bè, succede anche questo su OK, con buona pace di chi si ammazza di lavoro (non io) per rendersi visibile e godere un po'.

martedì 29 marzo 2011

Il peso del macigno, ammaestrato.

E no, questa non è farina del mio sacco!

Anche se ero arrivato alle stesse conclusioni devo ammettere che, vuoi per pigrizia, vuoi per menefreghismo, non ho mai messo in pratica certe cose, almeno non in modo così scientifico. I miei fake sono serviti ad altro.

Ma non tutti sono come me e state certi che in molti  ne hanno un piccolo esercito messo in piedi così. Non è che ci voglia poi molto , solo un po' di pazienza e non avere altro da fare.

Questa sotto è stata scritta da un utente di OkNotizie che dall'interno di un certo sistema conosceva bene certe dinamiche e sapeva come fare per creare il FAKE perfetto. Lui dice:

Ti faccio un esempio: mi apro un account a karma zero, lo chiamo "Pippopallo" e lo utilizzo per votare onestamente un po' di news a random. Pippopallo vota OK ad alcune notizie, NO ad altre notizie, sempre tenendole aperte e senza accanirsi su nessun utente, nè in positivo nè in negativo. Di tanto in tanto Pippopallo posta anche qualche news. Niente di speciale, robetta presa dai quotidiani o da siti neutri.

L'algoritmo interpreta perciò il comportamento di Pippopallo come un comportamento "onesto". Ciò significa che, quando Pippopallo votarà NO a una notizia, il suo NO peserà come un macigno.

Cosa mi conviene fare, allora? Se c'è una notizia che voglio far scendere, voto NO con Pippopallo. Se però mi voglio tenere buono l'utente trombato, voto ok con il mio nick abituale, ovviamente senza aprire la news. Due piccioni con una fava: ho segato una news sgradita e non mi sono attirato le ire dell'autore, che anzi mi considererà suo amico.


Questo sicuramente spiega o comunque avvalora la mia tesi sul NO affossatore lamentata un po' di tempo fa, ovvero  quello o quegli utenti che con un solo NO riescono a rovinarti la giornata affossandoti la notizia per antipatia o tornaconto personale.

Io non ho la pazienza per creare dei Pippopalli ma a tutti quelli che si lamentano dico:

questa è la strada, se volete seguitela. A buon intenditor poche parole.

sabato 19 marzo 2011

Europa, un gigante malato di 'nanismo politico'.

C'è alle nostre porte, giusto al di la del mare Mediterraneo, un intero popolo che con la forza della disperazione si sta ribellando alla dittatura di un leader che l'opprime da ben 41 anni e l'Europa assiste quasi immobile alla carneficina che si sta perpetrando oltre le proprie coste senza la capacità di fare niente.

Il motivo? Semplice, l'Europa politicamente non esiste.

Gigante  mondiale come area economico commerciale, l'Europa si ritrova sempre più spesso ad essere un nano politico nel momento in cui è chiamata ad assumere decisioni importanti riguardanti l'area geopolitica di propria influenza, in quanto pervasa ancora da interessi nazionalistici che la inchiodano al ruolo di subalterna alle volontà dei singoli paesi, specie se di spessore come Francia, Germania, Inghilterra.
Un po' meno dell' Italia. Come al solito noi italiani contiamo sempre un tantinello meno rispetto agli altri, pur essendo ancora nel novero delle 8/10 maggiori  potenze economiche  mondiali.

 Non che poi le decisioni non si prendano, ma i vari distinguo svuotano di forza gli accordi raggiunti. Interessi particolari, paure di ritorsioni commerciali o semplice disinteresse ai fatti portano la UE a prendere decisioni sofferte e non pienamente condivise.
Quello che sta succedendo in questi giorni con l'affaire Libia, dà la dimensione di quello che l'Europa potrebbe ma non è in grado di fare. Prendere una decisione unita e compatta  da presentare al proprio interlocutore ed avere la forza di farla rispettare. Invece no, andiamo tutti in ordine sparso, senza una linea comune che darebbe forza e spessore politico all'Unione intera. E intanto in Libia si muore.

Non è dato bene di sapere chi ci sia dietro questa insurrezione di popolo sicuramente nata dietro la spinta emotiva data da altri paesi che sono riusciti a liberarsi dei propri oppressori, vedi Tunisia ed Egitto, certo è che agli insorti della pima ora si sono aggiunti altri spalleggiati da forze sconosciute, anche se intuibili, che comunque hanno pagato e stanno ancora pagando un tributo di sangue notevole per deporre il cinico dittatore libico. Mollare ora significherebbe subire per l'eternità il predominio della famiglia Gheddafi che già tanto male ha apportato al popolo libico ed al mondo intero. Un intervento esterno sarebbe più che auspicabile per fermare il massacro ordinato dal Colonnello che non ha pensato due volte a far bombardare il suo popolo pur di mantenere intatto il suo potere.

Tutto ruota intorno a grandi interessi economici ed in questo caso al petrolio libico che fa gola a molti, oppositori interni o potenze esterne che siano.
La Francia sta spingendo più di tutte per iniziare, con una no-fly zone, un intervento armato a protezione degli insorti avendo come recondito interesse a quanto pare quello di entrare nella Libia con la sua Total che al momento è quasi fuori da quel mercato. A seguire abbiamo l'Inghilterra che ha vasti interessi nell'area con le piattaforme della BP (British Petroleum) per l'estrazione dell'oro nero e che le sono costate l'onore della nazione, un po' come il baciamano del nostro Berlusconi, avendo la Gran Bretagna, per ingraziarsi il Colonnello, consegnato al leader libico uno dei due attentatori di Lockerbie che fecero una strage nei cieli e sul territorio inglese.

Ultima si accoda anche l'Italia, formalmente per provare a riscattarsi verso il popolo libico da un passato coloniale cercando di aiutarlo a liberasi dal dittatore che pure non più tardi di qualche mese fa abbiamo omaggiato sino all'inverosimile ospitandolo come un Dio in terra nella nostra capitale. Materialmente per gli stessi motivi delle due nazioni citate prima, infatti anche noi abbiamo diversi interessi economici da proteggere in quei territori.
La Germania ed altri paesi europei più o meno importanti si sono dissociati da queste posizioni interventiste rimettendosi comunque alle decisioni prese in ambito ONU in accordo con la Lega Araba per non urtare la suscettibilità di quei paesi che vedrebbero un intervento armato estero come l'ennesimo atto di prepotenza commesso ai danni di un paese sovrano.

Insomma, l'Europa tanto dacantata da alcune forze politiche nostrane non ha ancora la forza di decollare come vera unione politica e sociale, specchio di popoli che decidono coraggiosamente di mettere da parte una quota della propria sovranità nazionale a favore di un'entità sovrannazionale che potrebbe, se davvero unita e coesa, dire a gran voce la sua con benefici effetti per tutti.
Il cammino da fare è ancora lungo, spesso impervio e minato, speriamo solo di avere tutti il desiderio di affrontarlo senza cadere nel peccato di crederci autosufficienti ed in perenne concorrenza tra noi stessi.

sabato 5 marzo 2011

Le mamme delle Olgettine.

Lo scritto sottostante è ripreso da un articolo dell' ANSA

MILANO - Per "una settimana" trascorsa con "lui", assieme ad altre ragazze, Elisa Toti ha portato "a casa" sei mila euro, "dodici milioni" di vecchie lire. Lo racconta la stessa giovane in una telefonata alla madre, che si trova tra le molte intercettazioni depositate insieme alla richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi nell' ambito del caso Ruby e che l'ANSA ha potuto consultare. Conversando con la mamma, lo scorso 9 gennaio, la ragazza, una delle ospiti alle feste di Arcore, spiega di essere "appena tornata a casa" e dice di essere "preoccupata per la salute di lui". La madre, invece, sembra preoccuparsi di altro: "Senti eeee quanto v'ha dato?". La figlia: "Cinque più quegli altri mille quindi, quindi sei". La madre è contenta: "Dici niente? Capito? eee poi che vi ha detto quando lui vi ripotrà vedere". Risposta: "Ce lo dirà lui". La ragazza racconta di essere stata "una settimana (...) alcune sono arrivate martedì io mercoledì (...) mamma mia una cosa allucinante". E ora è stanca: "Non ti puoi immaginare in che condizioni sono guarda (...) sono in condizioni pietose, pietose proprio (...) ora mi ci vorrà un mese perrr, ora quei, quei soldi che ho preso mi (...) serviranno per rimettermi a posto dopo questa settimana". La mamma fa due conti: "Sono dodici milioni", di vecchie lire. E la Toti: "Si ma no, non dire niente eé". La signora, quindi, la saluta: "Ti lascio perché ti devi, devi andare a riposare".

Adesso mi e vi domando: ma queste mamme non hanno davvero nessuna colpa da espiare?  Sono ancora degne di essere chiamate mamme?

Non voglio risposte, ognuno rifletta e giudichi tra se.

lunedì 21 febbraio 2011

L' Italia non può essere condannata per " l'amicizia " con la Libia.


La Libia è in fiamme, il governo retto dal colonnello Muammar Gheddafi ha deciso di usare il pugno di ferro contro la popolazione autorizzando anche raid aerei sulla folla inerme che protesta chiedendo la fine di questa dittatura militare che dura ormai da 41 anni. Un vero e proprio bagno di sangue si sta consumando sulle rive opposte del Mediterraneo senza che nessuno possa farci niente.

In casa nostra i benpensanti gridano allo scandalo per un governo “amico” del Colonnello che in queste ore non è capace di una minima reazione a favore del popolo libico. Come se fosse facile o che potesse bastare la parola di un Berlusconi per porre fine a simili violenze. Se davvero cosi fosse, definirlo “l’unto dal Signore” sarebbe il minimo, potrebbe addirittura aspirare ad essere considerato “Il Signore” stesso.

Non rendersi conto che certe decisioni,  prese in preda a deliri di onnipotenza nello stretto rapporto con i gerarchi che lo sorreggono, non possono essere minimamente influenzabili da nessuna “amicizia” esterna è solo pura propaganda. Il gruppo dirigente libico sta lottando per la propria sopravvivenza, politica e soprattutto fisica, portando lo scontro alle estreme conseguenze.
Purtroppo nessuno può farci niente, un qualsiasi intervento esterno, anche militare, sarebbe intempestivo e rischierebbe di moltiplicare le vittime all’infinito.

La vera speranza è che non ci sia nessuno stato disposto a garantire un pensionamento dorato a questi uomini che si stanno dimostrando essere spietati e cinici criminali.
Noi non li abbiamo conosciuti così, e come noi credo nessun altro paese che fa affari con loro.

Condannare l’Italia per la sua recente amicizia stipulata con la Libia di Gheddafi è uno sporco gioco che fa solo gli interessi di alcuni stati che non vedono l’ora di strappare commesse e lavoro che gli italiani si sono accaparrati in quel paese dopo anni di diffidenze, umiliazioni ed incomprensioni per il nostro passato coloniale, oppure gli interessi di quella parte politica nostrana che tenta in tutti i modi di sbarazzarsi di un capo di governo che è diventato imbarazzante mostrare all’estero.

sabato 5 febbraio 2011

Canalis, capricci da diva. E la Belen?

Mentre iniziano a circolare i primi spot che ci mostrano alcune immagini divertenti di coloro che saranno i prossimi protagonisti del Festival di Sanremo, la realtà in casa Festival sembra davvero essere un’altra!
Alcune voci parlano di un atteggiamento da diva di Elisabetta Canalis, che insieme a Belen sarà valletta ufficiale di Gianni Morandi nella conduzione della kermesse.
La bella compagna di George Clooney non si presenterebbe con frequenza alle prove facendo appunto capricci da diva.
Eli sarebbe addirittura volata negli States durante il periodo di prove per poter realizzare uno spot pubblicitario!
Di contro invece, pare che la sua bella collega Belen Rodriguez stia letteralmente conquistando produttori e autori per la sua grande voglia di fare, l'umiltà mostrata  e per la professionalità che mette durante le prove.
Ma queste voci saranno reali o una trovata pubblicitaria per riuscire a creare curiosità attorno alla famosa kermesse italiana? Del resto lo scorso anno a regnare la scena é stata la polemica inerente al “caso Morgan”, ed anche quest’anno deve essere trovata  una notizia con un certo peso capace di "tenere" la scena!
Elisabetta farà davvero la diva, visto anche il suo ritrovato successo dopo il fidanzamento con il bell’attore di Hollywood George Clooney?
E mentre c’é chi si occupa di polemiche, il conduttore Gianni Morandi sta cercando in tutti i modi di portare a Sanremo la sua amatissima Mina, questo di sicuro sarebbe il colpo più grosso che oscurerebbe qualsiasi altra notizia.

martedì 1 febbraio 2011

Ruby: il grimaldello giusto.


Dopo le elezioni politiche del 2008 che lo videro vincitore con una maggioranza parlamentare mai vista prima con cento voti in più dell’opposizione,  dopo le svariate votazioni regionali, provinciali e comunali in cui ha sempre retto il colpo ricevendo conferma al suo mandato, l’era politica di Silvio Berlusconi sembrava non dovesse aver mai fine.
Nonostante i ripetuti attacchi, a dire il vero un po’ timidi, di una opposizione dedita più a risolvere i problemi interni di visibilità che a fare vera opposizione o quelli, senz’altro più determinati, di una magistratura che da anni lo vuole seduto sugli scranni degli accusati, il Cavaliere sembra essere inossidabile, svetta su tutti alto ed imperioso (alto…per modo di dire)  , per nulla scalfito da ciò che ad altri avrebbe procurato una morte istantanea.
Non c’è modo di tirarlo giù, neanche la rottura di Fini, con il ritiro dalla maggioranza di una trentina e passa di deputati ha compromesso le cose, non si è trovata la chiave giusta per aprire quel portone corazzato che lo protegge da tutto e da tutti.
Ma ecco che, inaspettatamente, sembra profilarsi all’orizzonte non una chiave ma un grimaldello, un piede di porco (ogni riferimento è puramente casuale) che nel volgere di qualche mese sembra stia mettendo con le spalle al muro il Re dei Re. E con l’ironia che sempre accompagna questo tipo di accadimenti e per la legge del contrappasso ciò che gli procurò immenso piacere oggi è destinato a procurargli immenso dolore. Quel grimaldello materializzatosi sotto forma di una avvenente giovincella di origini arabe nord-africane ha un nome ed un cognome, Karima El Mahrohug in arte Ruby. Ciò che a politica e magistratura da tempo non riesce, sembra suo malgrado, essere alla portata di questa appena diciottenne ragazza che vendette le sue grazie, ancora minorenne, a sua maestà il Nano Re di Roma, eehm, il Nono Re di Roma, (visto che l’ottavo sembra essere, lo dice un telefilm, un trafficante di droga): inguaiare Silvio Berlusconi.
Galeotto fu il rapporto, se davvero ci fu, e si… perché al momento tutti negano che del sesso ci sia mai stato tra i due ma, assodato che pagamenti in danaro ci furono, il reato ipotizzato qualora il rapporto sia stato consumato, è quello di istigazione e sfruttamento della prostituzione minorile. Certo lo so quel minorile confrontato con l’immagine di Ruby che di ‘minore’ non ha niente, anzi tutt’altro, fa un po’ sorridere, ma tant’è, all’epoca dei fatti, e parliamo solo di qualche mese fa, la signorina era anagraficamente minorenne e questo basta.
Sembra, ma solo i prossimi accadimenti potranno darcene conferma, che questa volta la magistratura e a rimorchio l’opposizione tutta abbiano per le mani il grimaldello giusto per scardinare ciò che sembrava fatto per l’eternità durare.

giovedì 27 gennaio 2011

Evasione fiscale: Lista Falciani, un documento scottante.


La Guardia di finanza è ancora lavoro sulla lista di presunti evasori fiscali nota come “lista Falciani” dal nome dell’ex dipendente della banca Hsbc, Hervé Falciani, operante in territorio svizzero. L'elenco, giunto in Italia il 19 maggio scorso, potrebbe riservare molte sorprese. Secondo le prime valutazioni effettuate, infatti, il "tesoretto proibito" sottratto al Fisco italiano si aggirerebbe intorno ai 5,5 miliardi di euro. Sono 6.936 le posizioni tuttora sotto esame, riferite al biennio 2005-2006, per complessivi 5729 contribuenti italiani dei quali 133 sono persone giuridiche.

Nel frattempo, sono stati resi pubblici alcuni nomi dei primi indagati nell'ambito dell'inchiesta. Sarebbero oltre 700 gli iscritti nel registro dalla Procura di Roma: un elenco "scottante" di vip italiani ma anche di ‘semplici’ casalinghe con i capitali esportati in Svizzera. Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, tra le celebrità coinvolte ci sarebbero gli stilisti Valentino Garavani e Renato Balestra, l'attrice Stefania Sandrelli ed il gioielliere Gianni Bulgari. Ma anche Elisabetta Gregoraci (moglie di Flavio Briatore) ed il regista Sergio Leone, scomparso nel 1989.

Non ci resta che aspettare per vedere gli sviluppi di questa vicenda che dovrebbe non solo riportare un po’ di capitale nel patrio territorio ma anche sputtanare quanti si sono arricchiti alle nostre spalle.