sabato 12 novembre 2011

Nudi alla meta.

Ebbene si, siamo arrivati, il baratro è li e noi siamo nudi davanti ad esso.  Che fare?
Che piaccia o no sembra che questa volta noi italiani dovremmo per forza bere il calice amaro delle riforme. C'è l'Europa intera che ce lo chiede e non solo.
Amaro perchè le riforme richiesteci andranno ad intaccare alcuni piccoli privilegi che solo noi italiani abbiamo, si partirà dalla struttura delle pensioni, per passare alle privatizzazioni e finire al discusso articolo 18 dei lavoratori.
Quelle stesse riforme che, almeno da un ventennio, sentiamo dire essere necessarie per dare una sterzata all'economia di questo Paese e renderlo normale e più simile agli altri.
Riforme che, per la verità, in tanti hanno provato a fare, naturalmente all'italiana maniera, girandoci intorno, senza mai andare al cuore dei problemi perchè esse sono impopolari ed il primo sicuro effetto sarebbe stato la perdita di voti  e di consensi.
Per questo sono anni che se ne parla ma non si affronta la questione di petto,  perchè queste riforme colpiscono la vita reale dei cittadini, colpiscono ciò che per molti sono diritti acquisiti e non più negoziabili.
Diritti che si sono rivelati il male del nostro Paese e che negli anni ci ha portato qui.
Quello che sta accadendo in questi giorni ed in queste ore ci dovrebbe però fare aprire gli occhi su un fatto che a questo punto è alquanto lampante, l'Italia ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità per anni, i 1900 miliardi di Euro di debiti non sono nati ne oggi, ne ieri, ma si sono accumulati nel corso degli anni senza che mai si facesse nulla per porre rimedio, al massimo qualche governo ha solo limitato i danni.
Oggi siamo arrivati alla meta, nudi davanti alle nostre colpe, obbligati dalla storia a fare ciò che altri paesi più saggi e civili di noi ha già fatto da anni. Non possiamo più nasconderci, ne va della nostra stessa vita e quella della nostra bella Italia.

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